Avvitamento del dente dell’epistrofeo

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radiografia pre-operaroria a sinistra che mostra la frattura del dente di C2 ed intra-operatoria a destra che mostra l’avvitamento del dente dell’epistrofeo con vite interframmentaria cannulata

vi presento il caso clinico operato oggi di un paziente affetto da frattura traumatica tipo II del dente del’epistrofeo. Il processo odontoideo (chiamamto anche dente) dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale) può andare incontro a frattura per un traumatismo importante del rachide cervicale. La frattura del dente dell’epistrofeo è una particiolare frattura che può facilmente andare incontro a ritardo di consolidazione oppure pseudoartrosi (mancata guarigione).

L’intervento di avvitamento del dente dell’epistrofeo è un intervento chirurgico molto delicato e complesso che prevede l’osteosintesi diretta del processo odontoideo mediante l’inserimento sotto controllo ampliscopico di una vite interframmentaria in compressione.

Lo scopo dell’intervento di avvitamento del dente dell’epistrofeo è quello di permettere una osteosintesi e guarigione della frattura di C2 riuscendo allo stesso tempo a mantenere il movimento nelle articolazioni C1/C2 e C2/C3, quindi senza compromettere la funzione del rachide cervicale.

Il tipo di frattura rimane comunque a rischio di pseudoartrosi anche con l’intervento chirurgico ben condotto e senza alcuna complicanza. Nel caso di psudoartrosi sintomatica a distanza di tempo si dovrà procedere con una fissazione C1/C2 per risolvere definitivamente il problema.

4 risposte

  1. BettetoValerio

    Il 25 09 2023 mi sottopongo ad un intervento anteriormente all’epistrofeo dopo che per circa quattro mesi di percorso di guarigione la rima di frattura non si è consolidata la calcificazione!! In questo caso cosa devo temere?? Che la frattura sia in pseudoartrosi quindi di subire un secondo intervento?? Grazie

    • lamaida.ga

      Gentile lettore del blog,

      bisognerebbe capire meglio la sua situazione in termini di frattura ed osteosintesi effettuata.
      In linea di principio generale la frattura del dente dell’epistrofeo è a rischio di pseudoartrosi anche con un trattamento chirurgico correttamente eseguito.
      La cosa migliore è che discuti bene del suo specifico caso con il chirurgo che ha effettuato l’intervento.

      distinti saluti
      GA La Maida

  2. Elena

    Buongiorno,
    in caso di frattura del dente dell’epistrofeo i cui frammenti fratturati non si sono uniti dopo 6 mesi per artrosi, su anziana di 87 è consigligliato l’intervento oppure quali alternative ci possono essere?
    Grazie

    • lamaida.ga

      gentile Elena,

      la pseduoartrosi (PSA) del dente dell’epistrofeo, o mancata guarigione ossea, è una evenienza relativamente frequente specie nel paziente anziano.
      Di per se la PSA non vuole automaticamente dire che la paziente deve essere sottoposta ad intervento chirurgico, anche perché a 87 anni i rischi chirurgici sono molto alti.
      Se il dolore non è eccessivo e se non c’è una compressione midollare con sofferenza mielica può essere trattata conservativamente.

      distinti saluti
      GA La Maida

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